Il valore vincolante delle Certificazioni per Ricerca e Sviluppo e Innovazione Tecnologica

Il Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF) ha parlato chiaro. Con l'Atto di indirizzo adottato il 1° luglio 2025 (protocollo n. 18), sono stati delineati gli effetti vincolanti della certificazione tecnica per il Credito d'Imposta R&S&I. Il Tar del Lazio con la sentenza del 29 luglio 2025, ha stabilito inoltre la non applicabilità del Manuale di Frascati per il credito d’imposta ricerca e sviluppo per il periodo 2025-2019, con importanti risvolti metodologici per quanto riguarda le attività di certificazione.

Cosa sanciscono questi elementi per la tua impresa? Due cose fondamentali:

 

PRIMO PUNTO: La certificazione è vincolante per l'Amministrazione Finanziaria. Infatti: “La certificazione […] esplica effetti vincolanti nei confronti dell’Amministrazione finanziaria, tranne nel caso in cui, sulla base di una non corretta rappresentazione dei fatti, la certificazione venga rilasciata per una attività diversa da quella concretamente realizzata”.

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Ultima chiamata per il Piano Transizione 5.0: non perdere i contributi fino al 45%!

Il tempo stringe. La fine del Piano Transizione 5.0 è fissata per il 31 dicembre 2025 (salvo proroghe) e le ingenti risorse messe a disposizione rischiano di non essere sfruttate. Sono ancora disponibili ben 4,4 miliardi di euro di crediti d'imposta per favorire gli investimenti delle aziende in tecnologie produttive digitalmente all'avanguardia ed energeticamente efficienti.

E' TEMPO DI AGIRE!

 

Massimizza il tuo investimento: Potrai ottenere un credito d'imposta che arriva fino al 45% del costo sostenuto.

Sfrutta le risorse disponibili: Con oltre 4 miliardi di euro ancora a disposizione, c’è ancora ampio spazio per accedere a questi fondi.

Accedi alle migliori tecnologie: Digitalizzazione ed efficienza energetica sono il futuro: rendi la tua azienda più competitiva e sostenibile.

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Transizione 5.0, una semplificazione tutta da ridere

Vi ricordate dello scorso 6 maggio, quando la Camera dei Deputati aveva approvato alcune mozioni relative al PNRR, tra le quali - nello specifico - una che mirava a porre in atto da parte del legislatore nuove iniziative volte a semplificare l’iter burocratico 5.0? Reggetevi forte...

Di buone intenzioni è lastricata la strada che porta al 5.0. Già, solo di quelle possiamo parlare, vista la macchinosità da un lato e la lentezza dall'altro della macchina burocratica, che ad oggi ha portato all'assegnazione per progetti conclusi (udite udite) di ben 150 milioni di euro sui 6,2 miliardi di euro disponibili (meno del 2,5%). 

Dopo quanto approvato lo scorso 6 maggio in tema di semplificazione, giorni fa è arrivata la notizia che l'apparato burocratico nazionale sta pensando all'introduzione di una semplificazione davvero decisiva: che sarà mai?

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Transizione 5.0, Regione Lombardia smentisce il Governo sulla possibilità di cumulo degli incentivi

Con la legge di bilancio 2025, il Governo aveva aperto alla possibilità di cumulare gli incentivi 5.0 con altri aiuti derivati da fondi europei (ad esempio FESR). Regione Lombardia, che aveva già sollevato obiezioni con la delibera DGR n. 3959 del 24 febbraio 2025, a seguito della risposta pervenuta dalla Commissione Europea per tramite della DG Reform, ribadisce che non è possibile cumulare gli incentivi.

Si possono o non si possono cumulare gli incentivi Transizione 5.0 con gli altri incentivi di derivazione Europea? A quanto pare sembra proprio di no. Già Regione Lombardia, con la DGR n. 3959 del 24 febbraio 2025, aveva adottato un’interpretazione alquanto rigida: vietava il cumulo tra i finanziamenti PR FESR e quelli del PNRR, richiamando il principio del divieto di doppio finanziamento.

La risposta arrivata dall'Europa lo scorso 10 luglio 2025 ha ribadito l’assenza di deroghe. In altre parole: non si può finanziare lo stesso costo o investimento con fondi PNRR e FESR. 

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R&S e Manuale di Frascati: così parlò il TAR del Lazio

La recentissima sentenza del TAR del Lazio n. 15039 del 29 luglio 2025 suscita particolare clamore, in quanto presuppone l'inapplicabilità retroattiva dei criteri del Manuale di Frascati al credito d’imposta per attività di Ricerca e Sviluppo (R&S) svolte nel quinquennio 2015-2019.

È una sentenza destinata a suscitare scalpore quella emessa lo scorso 29 luglio dal TAR del Lazio, in quanto il tribunale amministrativo romano ha competenza esclusiva di primo grado su molti atti e materie di competenza funzionale nazionale, tra cui atti e provvedimenti dei Ministeri, contenzioni su concorsi pubblici nazionali e anche atti delle autorità indipendenti (es. AGCOM, ANAC, AGCM, Banca d’Italia ecc.). Ecco cosa stabilisce la sentenza n. 15039 del 29 luglio 2025 in merito all’applicazione retroattiva dei criteri del Manuale di Frascati.

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