Dopo tutti i dubbi e le discussioni che il credito d’imposta sulla pubblicità aveva scatenato in relazione agli investimenti on-line, è arrivato il decreto legge 148 del 16 ottobre a mettere definitivamente fine alla querrelle. E anche no.
Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del D.L. 16 ottobre 2017, n. 148 “Disposizioni urgenti in materia finanziaria e per esigenze indifferibili”, il Governo fa un po' di chiarezza e conferma che il credito d’imposta sulla pubblicità:
- decorre dalla seconda metà dell’anno in corso (il 2017);
- riguarda tra i vari mezzi anche l’on-line.
Una bella notizia, dunque, se non che, come al solito, è necessario attendere il decreto attuativo per comprendere che cosa abbracci il termine generico on-line: le sole testate iscritte al ROC? ...anche le piattaforme di blog? ...gli investimenti in pubblicità “sensitiva” sul modello Google?
Una cosa è certa. Avere definitiva conferma ora, a fine ottobre, che il credito poteva essere fruito anche sugli investimenti incrementali della seconda metà 2017 è un po’ buffo: come tutti sanno, la stragrande maggioranza delle aziende ora sta rivolgendo la sua attenzione al budget 2018 e, di conseguenza, sarebbe stato più proficuo dirottare le (magre) risorse messe a disposizione per il 2017 a cumulo con quelle stanziate per il prossimo anno.
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