Vi sono molte novità che riguardano il ddl bilancio 2018 approvato dal Governo e ora al vaglio della commissione bilancio del Senato. Alcune positive, altre un po’ meno
Ebbene sì, ora è ufficiale. L’iperammortamento è stato rinnovato a tutto il 2018 o, per meglio dire, a tutto giugno 2019, a patto che l’ordine del bene (che deve sempre essere incluso nell’allegato A e conforme ai 5+2 requisiti tecnici obbligatori) risulti confermato con il pagamento di almeno il 20% del suo costo in acconto entro il 31/12/18. Tale proroga vale anche per i software con acquisto vincolato a quello di un bene materiale iperammortato, che continueranno ad essere super ammortati al 140%.
Che succede se vendo un bene che sto iperammortando?
Se durante la fruizione dell’iperammortamento un bene viene venduto, non decadono i benefici fiscali delle residue quote da ammortare a patto che:
- Il bene sia sostituito con un bene nuovo avente caratteristiche tecniche analoghe o superiori;
- Il nuovo bene venga certificato in base alla stessa prassi di legge (attestazione o perizia).
E se il nuovo bene sostitutivo costasse di meno?
Se il nuovo bene acquistato avesse un costo inferiore a quello del bene sostituito, la fruizione del beneficio proseguirebbe comunque “per le quote residue fino a concorrenza del costo del nuovo investimento”. Che significa?
Vediamolo con un semplice esempio.
- 1° bene (certificato 4.0). Costo di acquisto: 1.000.000 euro.
- Quota ammortata secondo i benefici di legge: 350.000 euro.
- 2° bene sostitutivo (certificato 4.0). Costo di acquisto: 850.000 euro
Domanda: Qual è la quota che ancora posso ancora iperammortare?
Risposta: 850.000-350.000 = 500.000 euro
Quindi il 2° bene sostitutivo viene iperammortato per tutto il suo valore.
Il superammortamento cala del 10%, con una sgradevole sorpresa
Dopo due anni al 140%, il superammortamento resta in vigore, ma scende al 130% mantenendo le stesse modalità di fruizione: almeno il 20% di acconto entro il 31/12/18 e consegna a tutto giugno 2019. Una sgradita sorpresa che questa proroga porta con sé è la completa eliminazione dal beneficio di tutti “i veicoli e gli altri mezzi di trasporto di cui all’art. 164, comma 1, del testo unico delle imposte sui redditi”.
Nuova Sabatini, oltre mezzo miliardo di euro in sei anni
Rinnovata anche la nuova Sabatini che, salvo soprese dell’ultim’ora, dovrebbe godere di fondi pari a 55 milioni di euro nel 2018, a 110 milioni di euro dal 2019 al 2022 e a 55 milioni di euro il 2023.
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