Dopo tanta paziente attesa che ha visto le imprese in fibrillazione per il timore di incappare in qualche sanzione o revoca del beneficio, il Ministero dello Sviluppo Economico ha finalmente rilasciato i moduli che le aziende potranno utilizzare per dare comunicazione degli investimenti in beni strumentali 4.0 sostenuti nell'anno 2020.
Con il decreto direttoriale del 6 ottobre 2021, di cui si è avuta conoscenza solamente alcuni giorni fa, la Direzione Generale per la politica industriale, l'innovazione e le piccole e medie imprese del MISE ha reso noti i modelli per effettuare le comunicazioni relative al godimento del beneficio del credito d'imposta. Tra questi modelli vi è ovviamente anche quello dedicato agli investimenti in beni materiali e immateriali 4.0, a cui le imprese dovranno fare riferimento per le macchine, i dispositivi e i software 4.0 che ricadono nell'ambito di applicazione delle agevolazioni previste per gli investimenti effettuati nell'anno 2020.
Prevista dalle Leggi di Bilancio 2020 e 2021, questa comunicazione aveva finito per suscitare, alla fine dello scorso anno, dei veri e propri psicodrammi. Molti imprenditori, infatti, in assenza di indicazioni chiare da parte del Ministero, temevano di non poter accedere ai benefici di legge se non, addirittura, di incappare in multe salate o addirittura nella revoca dei benefici stessi (vedi l'articolo del 19 gennaio 2021 "Comunicazione da inviare al MISE: su base volontaria e non pregiudicante per la fruizione del credito").
Ebbene, a distanza di molti mesi (ben 22 dall'entrata in vigore della legge di bilancio 2020!), ecco finalmente svelata l'identità di questo tanto atteso modello di comunicazione che riguarda il credito d'imposta per investimenti in beni 4.0 da inviare al MISE. Ma andiamo per gradi.
Come si legge sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico, "Il decreto approva il modello di comunicazione dei dati e delle altre informazioni riguardanti l’applicazione del credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese, di cui all’articolo 1, commi 189 e 190, della legge 27 dicembre 2019, n. 160, e all’art.1, commi da 1051 a 1063, della legge 30 dicembre 2020, n. 178". Per chi si stesse chiedendo che cosa sono gli articoli e i commi su indicati, ricordiamo che si tratta dei passaggi in cui, all'interno delle relative leggi di bilancio, si fa riferimento al cosiddetto capitolo "Transizione 4.0" e alle agevolazioni ad esso correlate.
Ma veniamo ora alla parte più interessante, ovvero come compilare e chi deve inviare il modello di comunicazione approvato con la circolare direttoriale MISE del 6 ottobre 2021.
Iniziamo subito con il dire che l’invio del modello di comunicazione, come peraltro era già stato anticipato dal Ministero dello Sviluppo Economico sul suo sito con una comunicazione del 29 dicembre 2020, non costituisce presupposto per l’applicazione del beneficio del credito d’imposta: ciò significa che chi non invierà questo modello non sarà passibile di sanzioni e nemmeno si vedrà negata la possibilità di usufruire del beneficio (o addirittura di restituirlo nel caso in cui abbia già iniziato a goderne).
Le informazioni comunicate con questo modello al Ministero dello Sviluppo economico saranno infatti acquisite dai funzionari MISE al solo fine di valutazioni statistiche, ovvero per monitorare l'impronta di diffusione e l’efficacia delle misure agevolative 4.0. Dunque, in caso di verifica da parte delle autorità finanziarie competenti, l'eventuale mancato invio del modello da parte dell'azienda che ha sostenuto investimenti in beni funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale in ottica 4.0 non determina alcun effetto sull'applicazione della disciplina agevolativa e il godimento dei benefici.
Nel modello, relativamente semplice da compilare (vai alla fine dell'articolo per scaricarlo), oltre ai dati societari devono essere inseriti i riferimenti dei beni secondo gli oramai celeberrimi allegati A e B alla legge di bilancio 2017 (n. 232 del dicembre 2016), nonché il loro valore. Infine, se l'azienda ha goduto di altre agevolazioni e/o sovvenzioni pubbliche (es. Sabatini, Bonus Mezzogiorno, finanziamenti legati a bandi regionali ecc.) deve indicarne gli estremi.
Con riferimento agli investimenti che ricadono nell’ambito di applicazione della disciplina relativa al Credito d’imposta 2020, il modello di comunicazione deve essere trasmesso in formato elettronico, firmato digitalmente dal legale rappresentante dell’impresa, entro la data ultima del 31 dicembre 2021, al seguente indirizzo PEC: benistrumentali4.0@pec.mise.gov.it.
Con riferimento agli investimenti ricadenti nell’ambito di applicazione della disciplina relativa al credito d'imposta 2021 e 2022, il modello di comunicazione va trasmesso con le stesse modalità (firma digitale e invio tramite PEC) entro la data di presentazione della dichiarazione dei redditi riferita a ciascun periodo d’imposta di effettuazione degli investimenti.
Ai link sottostanti puoi scaricare il decreto direttoriale del MISE e il modello ufficiale rilasciato dal Ministero della comunicazione da inviare entro il 31 dicembre 2021 via PEC.
Link al sito del MISE - Ministero dello Sviluppo Economico:
Decreto direttoriale 6 ottobre 2021 - Modello comunicazione credito d’imposta beni strumentali
Ricordiamo che con decreto analogo, sempre datato 6 ottobre 2021, il MISE ha rilasciato anche il modello di comunicazione da adottare per gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo, attività di innovazione tecnologica e attività di design e ideazione estetica, di cui ai commi 200, 201 e 202, dell’articolo 1, della legge 27 dicembre 2019, n. 160, così come definite dal decreto 26 maggio 2020 del Ministero dello sviluppo economico (vai al sito del MISE - "2021 - Modello comunicazione credito d’imposta per ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica").
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