Transizione 5.0 verso una possibile proroga?

Il piano Transizione 5.0 “non tira”. L’obiettivo di spendere al 31 dicembre 2025 i 6,3 miliardi di euro all’uopo stanziati è irrealistico. Urge una riprogrammazione alla quale, stando ai rumors e alle mezze dichiarazioni raccolte qua e là, il Governo sembra stia già lavorando. Si parla di una revisione delle scadenze – che tuttavia devono essere ridiscusse necessariamente con Bruxelles – e di un taglio e di una conseguente riallocazione dei fondi PNRR 5.0 ad altre misure di sostegno alle imprese.

Nonostante le sbandierate semplificazioni introdotte dal Governo con la Legge di Bilancio 2025, il piano Transizione 5.0 non decolla. Anzi, “non tira” (leggi qui l’articolo "Transizione 5.0, anche semplificata non decolla"). È proprio su questa base che si stanno rincorrendo una serie di voci (alcune anche piuttosto autorevoli) che parlano di un taglio consistente, del 50% e anche più, alla dote dei 6,23 miliardi di euro che l’Europa ha stanziato (e il Governo messo a disposizione) per gli investimenti innovativi del Piano Transizione 5.0.

Vero o non vero che sia, iniziamo subito a dire che anche se la dote del PNNR per il 5.0 scendesse della metà, “sic stantibus rebus” alla fine dell’anno avanzerebbero probabilmente ancora molti soldini, a nostro avviso almeno 700-900 milioni di euro. Al di là di ciò, di vero ci sono alcune notizie che i giornali non hanno mancato di riportare.

 

Il ministro Foti e il dimezzamento della dote di Transizione 5.0

La prima è che il ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e per il PNRR Tommaso Foti, lo scorso 7 marzo ha detto che il Governo sta pensando di destinare ad altri scopi la metà della dote finanziaria disponibile per Transizione 5.0, che “non sta tirando”. Ad altri scopi: ci chiediamo quali…

Sempre per l’occasione, il ministro Foti ha affermato che i tre miliardi recuperati dal piano Transizione 5.0 saranno messi a disposizione delle imprese per misure che potranno essere messe a terra in tempo utile, lasciando intendere come gli incentivi orientati a innovazione, digitalizzazione e competitività tendano a funzionare meglio. Ci chiediamo però: se il capitolo di spesa attiene alla Missione 7 del REPowerEU, come è possibile dirottare nel corso dell’anno questi denari su nuovi e differenti obiettivi?

 

Due indizi possono fare una prova?

All’Industry 4.0 360 Summit dello scorso 20 marzo, Marco Calabrò, dirigente del MIMIT preposto a seguire le politiche di sviluppo per le imprese, nel confermare la volontà del Governo di ridurre le risorse a disposizione (causa “scarso tiraggio” dell’incentivo) ha anche ventilato la possibilità di prorogare la scadenza del 31 dicembre 2025 fino a tutto il mese di aprile 2026. Se così fosse diciamo che non sarebbe un granché, ma è già qualcosa. Insomma, per dirla in gergo popolare, “piuttosto che niente, è senz’altro meglio piuttosto”.

Un altro segnale che confermerebbe quest’ultima ipotesi è stato lanciato da Donatella Proto (Direttore Unità di Missione PNRR del MIMIT) in un webinar svoltosi appena una decina di giorni fa sui temi dell’innovazione green. Non si capisce se il MIMIT sia già essere all’opera per negoziare con Bruxelles un allungamento dei tempi di prenotazione delle risorse e di realizzazione degli investimenti - che potrebbero così essere destinate anche al 2027 – oppure se sia una dichiarazione programmatica. Fatto sta che Proto ha anche lasciato intendere che il Governo si sta apprestando a varare, in tempi anche abbastanza brevi, un nuovo decreto interministeriale sulla misura, volto a chiarire quale sarà il taglio di dote e quali saranno le nuove tempistiche di riferimento.

 

Un indizio non fa certo una prova, ma due - anzi due e mezzo – a questo punto potrebbero esserlo. Stiamo a vedere che cosa succederà a breve, ma l’auspicio è che qualsiasi misura il Governo stia pensando di attuare è che questa sia basata prima di tutto sul buon senso, quindi, sulla reale conoscenza da parte del legislatore di quali sono i tempi e i metodi che le nostre imprese seguono nel pianificare e attuare i propri investimenti. 

 

Approfondisci gli ultimi chiarimenti sul Piano Transizione 5.0 scaricando le FAQ pubblicate dal MIMIT e dal GSE aggiornate al 10 aprile 2025


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